il Decreto flussi

In Italia l’accesso al lavoro degli stranieri è regolato dal Decreto flussi adottato dal Governo, attraverso il quale vengono assegnate annualmente le quote di ingresso per motivi di lavoro agli stranieri extra-Ue (lavoratori subordinati, stagionali e non) sulla base della domanda del sistema produttivo.
Al di fuori delle quote annualmente autorizzate, soggette a particolari modalità e termini per il rilascio delle autorizzazioni al lavoro, dei visti di ingresso e dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato disciplinati dal regolamento di attuazione, rimangono una serie di categorie particolari di lavoratori, appartenenti a mercati del lavoro ristretti e globalizzati (dirigenti, personale altamente specializzato, lettori universitari di scambio o di madre lingua, docenti universitari e ricercatori, traduttori e interpreti, marittimi, lavoratori dello spettacolo e dello sport) o caratterizzate da una certa limitatezza (lavoratori in formazione professionale, lavoratori chiamati a svolgere funzioni o compiti limitati nel tempo, lavoratori di imprese straniere operanti in Italia in regime di appalto).
La legge n.189/2001 ha aggiunto la categoria degli infermieri professionali assunti presso strutture sanitarie pubbliche e private.
In alcuni casi il Decreto flussi dedica alcune quote ai lavoratori appartenenti a quei Paesi con i quali  l’Italia ha definito accordi bilaterali per la regolamentazione di flussi di entrata e sulle procedure di riammissione.
 

 

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