Tutela internazionale dei minori non accompagnati

 

I sistemi di protezione per i bambini devono tener conto della Convenzione sui diritti del fanciullo e devono adottare provvedimenti per "il miglior interesse del minore". Alcune prassi costituiscono gravi violazioni di diritti specifici dei bambini come, ad esempio, il reclutamento di bambini-soldato, lo sfruttamento e la sottomissione al lavoro forzato, il traffico per la prostituzione e l’abuso sessuale, le pratiche di mutilazione genitale femminile.
Sono considerati “minori non accompagnati richiedenti asilo”:
 
·         i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea o gli apolidi di età inferiore ai 18 anni che entrano nel territorio nazionale senza essere accompagnati da una persona adulta, finché una persona per essi responsabile non ne assuma effettivamente la custodia;
·         i minori che sono stati abbandonati una volta entrati nel territorio nazionale
La comunicazione della richiesta di asilo viene data al Tribunale dei minori competente per territorio per l'adozione dei relativi provvedimenti di competenza (Dlgs. 39/90).
Tutte le disposizioni devono far riferimento all’art. 3 della Convenzione sui diritti del fanciullo: deve essere sempre perseguito “il miglior interesse del minore”.
 
la "direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo"
 
La Direttiva del 7 dicembre 2006, emanata dal Ministro dell’Interno Giuliano Amato, d'intesa con il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, rafforza la presa in carico da parte delle istituzioni dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo.
L’articolo 1 stabilisce che all’arrivo siano subito date al minore tutte le informazioni necessarie sui suoi diritti e le opportunità legali esistenti. Dopo la presa in carico del giudice tutelare, il minore viene immediatamente affidato al Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e non a una struttura qualsiasi, impedendo che possa finire nella rete dello sfruttamento o che rimanga senza alcuna tutela giuridica. Il Sistema di protezione, infatti, ha una quota di posti che ogni anno vengono destinati alle categorie vulnerabili e ha competenza e formazione per seguire il minore aiutandolo a inserirsi in un contesto culturale nuovo.
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